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Come funzionano i Cenacoli

Come funzionano i Cenacoli

Il Cenacolo di Preghiera e' un cenacolo di preghiera missionaria, si partecipa alle missioni della Regina della Pace attraverso la preghiera, e’ una missione di preghiera fatta come gruppo. 

1 Funzionamento

 

Il Cenacolo si riunisce una volta al mese

-a partire dal giorno 2 del mese dopo aver ricevuto il messaggio della Regina della Pace (dato il 25 di ogni mese attraverso Marija) con il commento di p. Silvano

Piccola condivisione

All’inizio o alla fine dell’incontro il responsabile informa il Cenacolo di quante Ave Maria si sono pregate per la categoria scelta il mese precedente e chiede ai presenti se qualcuno si è accorto di qualche germoglio di grazia relativo a quelle persone o alle categorie per le quali si è pregato nei mesi precedenti.

Inizio della preghiera

Si comincia con il segno della croce e invocando lo spirito Santo (ad esempio pregando la sequenza allo Spirito Santo), si pregano semplicemente 50 Ave Maria divise in 5 decine seguendo questo schema, senza aggiungere nessun’altra preghiera, litania o meditazione (non è il Rosario anche se vi assomiglia):

prima decina: si legge il messaggio di Mirjana, quindi si recitano 10 Ave Maria e il Gloria al Padre

seconda decina: si legge la frase del messaggio con il relativo commento di fr. Silvano, quindi si recitano 10 Ave Maria e il Gloria al Padre

terza decina: si legge la frase del messaggio con il relativo commento di fr. Silvano, quindi si recitano 10 Ave Maria e il Gloria al Padre

quarta decina: si legge la frase del messaggio con il relativo commento di fr. Silvano, quindi si recitano 10 Ave Maria e il Gloria al Padre

quinta decina: si legge la frase del messaggio con il relativo commento di fr. Silvano, quindi si recitano 10 Ave Maria e il Gloria al Padre

Si conclude con il segno della croce

Categoria

Insieme, sotto la guida del responsabile, si sceglie a quale categoria di persone destinare le preghiere del nostro cenacolo, nel mese successivo, affinché i loro cuori si aprano a Maria.

Impegno dei partecipanti

Ogni partecipante, durante il mese, continua, nella misura che vuole, a pregare delle Ave Maria per la categoria scelta. Questo è il modo in cui ciascun partecipante al Cenacolo può partecipare alla missione di Maria per quella categoria di persone.

Prima del Cenacolo successivo ognuno comunica al responsabile quante Ave Maria ha offerto per quella categoria di persone.

 

2 Missione

Aprendo un Cenacolo degli Apostoli della Pace, si entra a far parte di un progetto missionario nato a Medugorje dai messaggi della Regina della Pace pregati e interpretati da un gruppo di persone che hanno formato un’Associazione “Apostoli della Pace”. L’Associazione promuove, forma e coordina questi Cenacoli nel perseguire la missione presentata in questo paragrafo. Sono Cenacoli di preghiera missionaria: si partecipa alle missioni della Regina della Pace prima di tutto con la preghiera, e al momento opportuno, se la Regina della Pace lo farà comprendere, anche con le opere di misericordia.

" figlioli pregate perché attraverso le vostre preghiere possa aiutare quanti più cuori possibili ad aprirsi ai miei messaggi…” (Medjugorje, 25 aprile 2010).

I Cenacoli di preghiera degli Apostoli della Pace sono nati per rispondere a questa richiesta della Regina della Pace e PREGANO SEMPRE E SOLTANTO PERCHÉ SI APRANO A MARIA I CUORI DI UNA CATEGORIA DI PERSONE Questo metodo di preghiera si chiama “apertura del cuore”. Per approfondire puoi leggere: fr. Silvano Alfieri, “Apritemi i vostri cuori”, Incontri editore, Sassuolo 2016.

I Cenacoli hanno da Maria una missione locale e una missione internazionale

Ogni Cenacolo è chiamato dallo Spirito Santo a collaborare ai progetti locali di Maria, pregando perché si aprano a lei i cuori di una categoria di persone, ad esempio: gli anziani di una parrocchia; i disoccupati di una città; i giovani di una scuola, i malati di un ospedale, i sacerdoti di una Diocesi, i carcerati di un istituto penitenziario…  prima con la preghiera per l’apertura dei loro cuori e poi eventualmente con le opere di misericordia. Il responsabile del Cenacolo coordina la missione locale del proprio Cenacolo.

Ogni Cenacolo è chiamato dallo Spirito Santo, insieme a tutti gli altri Cenacoli a realizzare questo progetto internazionale di Maria: il Santuario degli Apostoli della Pace.

Questo Santuario non è un edificio di pietra ma viene costruito sul web https://www.apostolidellapace.it/apostoli_della_pace/it/ con le preghiere e i gesti di misericordia dei Cenacoli e dei singoli Apostoli della Pace. Ad esempio, ogni mese, la decima delle preghiere di ogni Cenacolo è destinata per realizzare questo Santuario e la sua missione ma questo può avvenire solo grazie al resoconto mensile fatto dai Cenacoli. Inoltre, una volta all’anno, nel mese di dicembre, tutti i Cenacoli sono invitati a partecipare con le loro preghiere a un’unica missione, a pregare per una sola categoria.

Ancora: con i loro gesti di misericordia i singoli Apostoli della Pace sono invitati a partecipare alla realizzazione della Cappella del Gesù misericordioso…

Il presidente dell’Associazione Apostoli della Pace guida e coordina, con l’ausilio del Consiglio e di tutte le figure e i servizi necessari, la realizzazione e l’attività del Santuario. I Cenacoli e i singoli Apostoli sono tenuti a fornire la loro collaborazione al fine di realizzare questo progetto internazionale della Regina della Pace.

Tutta questa iniziativa è promossa dall’Associazione “Apostoli della Pace”.

 

3 Resoconto mensile

(da compilare dopo l'incontro del cenacolo)

Il resoconto mensile è di grande importanza, perché questo non è un cammino solitario, ma insieme a tutti gli altri Cenacoli siamo chiamati da Maria a partecipare a un unico Progetto che si chiama: SANTUARIO DEGLI APOSTOLI DELLA PACE. Questo Santuario lo edifichiamo, insieme agli altri Cenacoli, con le nostre preghiere e con i nostri gesti di misericordia. Il contributo di ogni Cenacolo a questo progetto di Maria può arrivare solo attraverso il resoconto mensile.

La FONTANA DI ACQUA VIVA: rende visibile il fiume di Grazia che, per mezzo delle nostre preghiere e dei nostri gesti di misericordia, esce dal Santuario per raggiungere e aprire tanti cuori a Maria. Questa fontana è alimentata dalle nostre Ave Maria, dal numero di persone che partecipano alla preghiera e soprattutto dalla perseveranza che più di ogni altra cosa rende efficace la nostra collaborazione al progetto di Maria.

La DECIMA: parte delle preghiere di ogni Cenacolo, ogni mese viene destinata dal Rettore del Santuario (che è il presidente dell’Associazione Apostoli della Pace) secondo le necessità o i progetti pastorali del Santuario stesso.

IL CONTEGGIO DELLE AVE MARIA: non si può costruire una casa senza attrezzatura. Senza una scala si possono mettere al massimo alcune file di mattoni ma, se vogliamo costruire fino al primo piano, abbiamo bisogno di una scala e, se vogliamo andare oltre, abbiamo bisogno di una gru. Con una preghiera solamente spontanea o improvvisata, nella costruzione spirituale non si va oltre la prima fila di mattoni, se si vuole crescere occorre attrezzarsi, occorre un metodo di preghiera che corrisponde a una scala o a una gru che ci consente di andare oltre la prima fila di mattoni. Il metodo che noi utilizziamo per realizzare sia il progetto locale “Cenacolo”, sia il progetto internazionale “Santuario degli Apostoli della Pace” si chiama “apertura del cuore” e il conteggio fa parte di questo metodo di preghiera che mette ordine al cammino spirituale: poco alla volta ci aiuta a prendere consapevolezza di tante dinamiche della vita spirituale e ci fornisce gli strumenti e la tecnica di costruzione. Il conteggio delle Ave Maria è dunque indispensabile per partecipare al progetto Santuario Apostoli della Pace: non si può edificare un santuario, neppure un santuario virtuale sul web, neppure un santuario fatto di preghiere e di gesti di misericordia, senza numeri, senza fare calcoli, senza mettere i mattoni in maniera ordinata.

“Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento?” (Lc 14,28)

  

4 Germogli di grazia 

In questo percorso Maria ci insegna non solo un metodo per pregare, ma desidera insegnarci anche a interpretare correttamente e conoscere le grazie che attraverso le nostre preghiere Lei può ottenere. In più occasioni nei suoi messaggi, la Regina della Pace ci ha invitato ad essere suoi testimoni: un modo è certamente quello di condividere con i fratelli le grazie che questa mamma ci ottiene e ci fa conoscere.

Piccola condivisione

all'inizio o alla fine la preghiera del Cenacolo è importante fare questa piccola condivisione attraverso una domanda rivolta dal Responsabile ai partecipanti e formulata ad esempio in questo modo: “questo mese abbiamo pregato per i giovani della Parrocchia (meglio ancora se il responsabile è in grado di dire ad esempio: questo mese abbiamo pregato 24.000 Ave Maria per i giovani della Parrocchia), qualcuno si è accorto che è successo qualcosa?”

Si! Qualcuno potrebbe rispondere: “un giovane che da tre anni non viene più in Chiesa è venuto alla Messa.” Piccoli o grandi segni attraverso i quali Maria ci fa vedere cosa fa con le nostre preghiere: Maria ci vuole educare, ci vuole insegnare a leggere come opera la Grazia. Nel Cenacolo uno che si accorge, che sa leggere i germogli, è come uno che accende la luce: quando racconta quello che è successo, la sua intuizione fa da interruttore, è come chi schiaccia l’interruttore, la luce si accende e tutti nella stanza ci vedono.

Quindi basterà scrivere due righe nel resoconto mensile del germoglio riconosciuto, questo serve alla fine dell’anno a comprendere cosa sta facendo la Regina della Pace con le nostre preghiere.

Delle testimonianze che riteniamo più significative e che possiamo raccontare con il permesso dei protagonisti, è bene registrare l’audio. Questi germogli di grazia, quando sono condivisi, rafforzano tutti coloro che li ascoltano, si trasformano in energia spirituale, li rinvigoriscono nel loro cammino di fede, li aiutano a crescere nella comprensione della vita spirituale. Quando è un germoglio che si può raccontare, si rafforza la fede e la grazia di chi condivide la grazia ricevuta.

Quali germogli si possono raccontare?

Farei questa distinzione: ci sono i germogli di grazia in seme e germogli di grazia in frutto. Le grazie in seme sono da custodire nel cuore, sono grazie seminate nel cuore e nella mente di una persona e devono lavorare, crescere e rafforzarsi nel silenzio, sono come le parole che Maria custodiva nel suo cuore. Le grazie in frutto, invece, sono grazie che chiedono di essere testimoniate, sono date non solo per chi le riceve, ma anche per essere condivise così da rafforzare anche il cammino di altri. Sono come il frutto di un albero quando è maturo che deve essere donato, altrimenti marcisce sull’albero.

 

Alcuni indizi che ci aiutano a riconoscere i germogli di grazia

Lo stupore

quando Dio si manifesta l’uomo prova stupore, nel Vangelo abbiamo tanti esempi:

-gli Apostoli sul lago, quando Gesù placa la tempesta e dice al vento taci e al mare calmati, stupiti si chiedono “Chi è costui al quale anche il vento e il lago obbediscono?” Così gli Apostoli sono turbati e stupiti quando lo vedono camminare sulle acque.

-Anche le guardie mandate dai sacerdoti per arrestarlo tornano senza averlo arrestato e piene di stupore dicono a chi le aveva inviate: “mai nessuno ha parlato come parla quest’uomo”.

Dio è di un'altra natura rispetto all’uomo, è infinitamente più grande, e quando si manifesta la natura umana si stupisce perché è a contatto con qualcosa di altro, di nuovo rispetto a se stessa.

Anche i veggenti a Medugorje si sono stupiti all’apparizione di Maria, perché sono venuti a contatto con un mistero divino, inaspettato e più grande di loro, e continuano a stupirsi ogni volta: “come mai hai scelto noi?” hanno chiesto a Maria con stupore. Il veggente Ivan continua a ripetere che dopo ogni apparizione gli occorrono tre ore per tornare su questa terra.

È così! Quando Dio opera una grazia c’è stupore perché si viene in contatto con qualcosa operato da Lui.

La gioia

Quando il germoglio arriva, provoca gioia a chi lo riceve

La commozione

A volte il germoglio è accompagnato dalle lacrime: provoca commozione a volte in chi lo riceve, a volte in chi lo ascolta.

 

Alcune condizioni che ci consentono di riconoscere i germogli di grazia:

Purezza di cuore: “beati i puri di cuore perché vedranno Dio”. Un cuore puro consente di vedere Dio che opera. Per questo giustamente c’è un responsabile di Cenacolo che invita i partecipanti ad andarsi a confessare prima di partecipare al Cenacolo.

L’applicazione corretta del nostro metodo di preghiera “apertura del cuore”: quando noi preghiamo per la guarigione di un ammalato, per il lavoro di un disoccupato… tutte cose belle, ma siamo noi che diciamo a Dio quello che deve fare, poi stiamo lì ad aspettare se arriva la guarigione, se arriva il lavoro… rimaniamo delusi e non ci accorgiamo mai di nulla, perché Dio che sa come si fa, e rispetta la libertà dei suoi figli, si comporta in un'altra maniera. Pregare perché il nostro cuore si apra a Dio e alle grazie che Lui stesso opera, significa fare interiormente una conversione di 180 gradi, siamo noi che ci mettiamo a disposizione di Dio, ci mettiamo in ascolto di quello che Lui opera e finalmente ci accorgiamo che questo Padre era già lì con la mano pronta ad offrire la grazia giusta. Allora c’è lo stupore, perché ci si accorge che questo Padre è sempre all’opera, c’è la gioia perché le grazie che Egli fa sono una più bella dell’altra e portano gioia al cuore, e arrivano anche i germogli di grazia, perché finalmente camminiamo nella direzione giusta, e lungo il percorso maturano tutti i frutti di grazia. Dire a Dio quello che deve fare significa condannarsi a una esperienza spirituale triste dove non ci si accorge mai di nulla, pregare invece perché i cuori si aprano alle grazie che Lui ci offre, ci fa vedere quello che lui opera e c’è stupore, gioia e i frutti. È un cammino di grazia in grazia.

È sempre la stessa strada, quella della preghiera, ma uno la percorre voltando le spalle a Dio e non si accorge di quello che Egli opera, pregare per l’apertura del cuore significa percorrere la strada della preghiera per il verso giusto e allora puoi renderti conto di quello che Dio opera.

Chiedere a Maria cosa fa con le preghiere: Maria desidera che noi comprendiamo l’importanza delle nostre preghiere. A Medugorje Maria, non solo ci dice pregate, pregate, pregate, ma ci insegna anche come pregare e ci insegna a vedere cosa succede con la preghiera. Maria desidera che noi comprendiamo che cosa lei può operare con le nostre preghiere, perché questo ci fa crescere, ci rafforza nel nostro cammino verso la salvezza. Perciò, possiamo fare come fa la responsabile di un Cenacolo che, quando non vede germogli di grazia, si rivolge con semplicità a Maria e le chiede: Maria che cosa hai potuto fare con le preghiere del nostro Cenacolo? Evidentemente Maria è contenta di rispondere a questa domanda perché subito la mente di questa responsabile si accende di tante intuizioni.